Problemi parodontali & diabete: una relazione pericolosa

Il diabete e la parodontite sono due tra le patologie croniche più diffuse, anche se spesso in modalità asintomatica. 

Vedremo fra poco i numeri che riportano le statistiche mediche e sarà evidente perché, già di per sé, sono allarmanti.

problemi parodontali diabete

La situazione assume un livello di gravità ulteriore quando si aggiunge il fatto che, fra le due patologie, c’è un concorso reciproco ad aggravarsi.

La correlazione a 2 vie tra diabete e problemi parodontali

La correlazione tra diabete e parodontite è stata ampiamente studiata e ormai l’evidenza scientifica dimostra come queste due condizioni siano correlate a tal punto da teorizzare una relazione a due vie. 

Con questo si intende che il diabete non solo aumenta il rischio di sviluppare la parodontite, ma anche di peggiorarne il quadro clinico, mentre la parodontite può influire negativamente sul controllo del diabete.

Per essere pratici: il rischio per un soggetto diabetico di ammalarsi di parodontite cronica è stimato essere da 2 a 3 volte maggiore rispetto a quello di un soggetto non diabetico.
E viceversa, la presenza di infiammazione parodontale e gengivale induce un’infiammazione cronica sistemica che favorisce la comparsa del diabete del 20% più frequente in chi ha le gengive infiammate.

Impatto del diabete sulla parodontite

Il controllo inadeguato del diabete può compromettere la risposta immunitaria del corpo, rendendo i pazienti diabetici più suscettibili alle infezioni, inclusa la parodontite. La difficoltà del corpo nel combattere l’infiammazione delle gengive aumenta il rischio di danni ai tessuti di supporto dei denti e alla loro perdita.

Inoltre, l’infiammazione cronica associata ai problemi parodontali può influire negativamente sul controllo glicemico, rendendo più difficile la gestione del diabete.

Impatto dei problemi parodontali sul diabete 

La parodontite, a sua volta, può avere conseguenze significative sul controllo del diabete. L’infiammazione cronica presente nella parodontite può aumentare la resistenza all’insulina, compromettendo la capacità del corpo di regolare adeguatamente i livelli di zucchero nel sangue. 

Inoltre, le infezioni orali, inclusa la parodontite, possono causare stress ossidativo e infiammazione sistemica, fattori che contribuiscono alle complicanze del diabete.

Ma vediamo nello specifico quanti sono i soggetti potenzialmente coinvolti in questo discorso, perché affetti da problemi parodontali o da una forma di diabete. 

Diffusione dei problemi parodontali 

Nelle popolazioni occidentali la prevalenza della parodontite sopra i 35 anni è del 47%, e supera il 60% negli over 65.
I casi gravi, a rischio di perdita dentaria nel breve medio-periodo, sono il 10-15% della popolazione mondiale. 

La parodontite grave e avanzata è considerata la 6° patologia più diffusa al mondo, colpendo in media l’11% della popolazione, pari a 750 milioni di persone al mondo e a 7-8 milioni in Italia. 

Il picco d’incidenza dei problemi parodontali è fra la 3° e la 4° decade di età.

Diffusione del diabete 

La definizione “diabete” indica una serie di malattie del metabolismo che, seppur differenti nelle loro eziologie, conducono il paziente inesorabilmente a uno stato cronico di iperglicemia. 

Il diabete giovanile e il diabete mellito di tipo 2, che di frequente è associato a obesità, sono le tipologie a più alta diffusione nella popolazione generale. 

L’incidenza del diabete di tipo 1 in Italia è in media di circa 10 casi ogni 100.000 abitanti/anno, mentre la prevalenza del diabete di tipo 2 nella popolazione Italiana è del 4.9%. Pertanto, in Italia ci sono attualmente circa 3.000.000 di pazienti con diagnosi di diabete, oltre a un numero stimato di circa 1.500.000 di pazienti trattati dal medico di medicina generale o non diagnosticati.

Possiamo dedurne quindi che il tema della correlazione tra diabete e problemi parodontali interessa circa 10-12 milioni di persone solo in Italia, ovvero il 20% della popolazione complessiva.

Malattie subdole

Purtroppo le patologie sono assimilabili anche per la difficoltà nella diagnosi precoce: entrambe infatti non mostrano sintomi evidenti nel primo periodo della loro insorgenza. 

Anche per questo, i casi di pazienti non diagnosticati si stimano nell’ordine dei milioni solamente in Italia.

Questo ritardo nella diagnosi, sommato alla mancanza di consapevolezza del problema da parte dei pazienti, ha un esito preoccupante.

Soffermiamoci su alcuni dati emersi da recenti studi relativi alla diffusione della parodontite in Italia:

  • la parodontite colpisce circa il 50% della popolazione; 15% di questa con forme gravi 
  • soltanto il 9% degli Italiani tra 25 e 74 anni dichiara di aver ricevuto diagnosi di parodontite.
  • soltanto l’1.4% degli Italiani dichiara di aver ricevuto un trattamento parodontale dal proprio Odontoiatra. 

Le cose non migliorano nel caso del diabete: i sintomi compaiono quando la malattia è già presente da anni. La sintomatologia è spesso confusa con stati di stanchezza o altre situazioni che possono ricorrere anche in situazione di salute generale. 

Spesso la diagnosi viene fatta in un soggetto che sta sostanzialmente bene, in occasione di esami di laboratorio (check up). Frequentemente il diabete viene diagnosticato in occasione di accertamenti o ricovero per altra malattia (diagnosi casuale).

Le cattive compagnie 

Sia il diabete, che i problemi parodontali sono spesso accompagnati da abitudini o comportamenti che ne velocizzano e aggravano il decorso.

Sono ormai note le abitudini che si riscontrano di frequente nei pazienti affetti da parodontite o diabete e che sono i principali fattori di rischio per entrambe le patologie.

Fumo

Il fumo di sigaretta aumenta del 44% il rischio di sviluppare il diabete, rispetto ai non fumatori. 

Anche tra gengive e fumo c’è una stretta relazione: patologie come la gengivite e la parodontite, nei fumatori si presentano in forme più gravi: il rischio di avere la parodontite per chi fuma è di 3 volte maggiore e il rischio di perdere i denti raddoppia. 

A causa, poi, della vasocostrizione indotta dall’assunzione della nicotina, il fumo limita il sanguinamento delle gengive, mascherando uno dei  principali sintomi della parodontite: il sanguinamento delle gengive.

Sovrappeso e obesità

L’obesità e lo stile di vita scorretto sono strettamente associati a un più alto rischio di sviluppare il diabete, indipendentemente dal rischio genetico. 

L’effetto dell’obesità sul rischio di sviluppare il diabete determina un aumento dell’insorgenza di quest’ultimo di circa oltre 8 volte rispetto all’essere normopeso

Quando poi si è in presenza di individui obesi, con stile di vita sfavorevole ed elevata predisposizione genetica il rischio di sviluppare il diabete è di oltre 14 volte.

Nel caso dei denti, invece, vari studi epidemiologici hanno confermato che i soggetti obesi o in sovrappeso hanno una maggior probabilità di sviluppare la parodontite rispetto ad individui normopeso. 

Il legame biologico principale tra queste due patologie è rappresentato da uno stato pro-infiammatorio del soggetto malato. 

Da una parte le cellule grasse accumulate producono citochine che innalzano il livello di infiammazione, dall’altra i batteri associati alla parodontite contribuiscono ad alimentare la risposta infiammatoria. 

L’importanza della prevenzione

Alla luce della stretta correlazione tra diabete e parodontite, è fondamentale che i dentisti adottino un approccio olistico alla cura dei pazienti con diabete. La prevenzione gioca un ruolo cruciale per proteggere la salute orale e sistemica di tali pazienti.

L’unica prevenzione possibile oggi consta di due elementi: la diagnosi precoce e gli stili di vita. 

Come abbiamo potuto vedere entrambe le malattie si presentano e decorrono in maniera spesso asintomatica e l’insorgere di un sintomo è un campanello, il più delle volte, tardivo.

Ciaodoc, lo strumento ideale per migliorare l'esperienza del paziente.

Conclusioni

È molto importante che odontoiatri e diabetologi operino in collaborazione tra loro per prevenire e trattare precocemente l’insorgere di complicazioni nei pazienti diabetici o parodontopatici.

La stretta correlazione tra le due patologie ne impone infatti la massima reciproca attenzione.

 

Laddove l’Odontoiatra intercetti la malattia parodontale è importante che, oltre a mettere in atto le corrette terapie, consigli al proprio paziente specifici approfondimenti ematici relativi ai dosaggi glicemici. 

Il Diabetologo, viceversa, in presenza di paziente diabetico o prediabetico deve indicare l’importanza e l’urgenza di un’attenta visita odontoiatrica presso un professionista esperto.

Le rispettive Società Scientifiche, la SIdP e la SID e l’AMD, hanno inoltre stilato un Protocollo diagnostico-preventivo comune affinchè i pazienti affetti da diabete possano essere correttamente avvisati circa i rischi dei problemi parodontali, così come quelli affetti da malattia parodontale siano opportunamente e repentinamente allertati circa il rischio di sviluppare il diabete.

In questo panorama Ciaodoc offre un valido contributo sia per consapevolizzare i pazienti, che per potenziare la collaborazione tra professionisti.

Registrati per iniziare il percorso: noi saremo a tuo fianco per supportarti.

Indice

Altri articoli dal blog

cpap notturna
Come curare le apnee notturne con la CPAP notturna
scheda parodontale
L’importanza di compilare la scheda parodontale
carie dei solchi
Tecniche per prevenire la carie dei solchi: sigillature e non solo