La sigaretta elettronica fa male?

Le sigarette elettroniche sono oggi sempre più diffuse, soprattutto in un pubblico giovane che le reputa meno dannose del fumo tradizionale. Ma è davvero così?

Sigaretta elettronica fa male

Abbiamo osservato le recenti ricerche scientifiche per valutare se e come il loro utilizzo possa rivelarsi un fattore di influenza del rischio odontoiatrico.

Come funziona una sigaretta elettronica

La sigaretta elettronica (e-cig) è un nuovo dispositivo che, grazie ad un atomizzatore, riscalda una soluzione liquida contenente percentuali variabili di nicotina, aromi ed altri prodotti chimici.

Grazie all’atomizzatore, la sigaretta elettronica produce un vapore che, una volta inalato, dà una sensazione simile a quella associata all’uso delle sigarette o di altri metodi tradizionali per fumare il tabacco. 

Un altro fenomeno fisico è invece alla base delle sigarette IQOS: in questo caso infatti non avviene la combustione, bensì la tostatura delle foglie di tabacco. 

La sigaretta elettronica fa male? I dati aggiornati

Il consumo di tabacco è il più grande fattore di rischio evitabile per la salute della popolazione, nonchè causa del maggior numero di morti premature ogni anno.

Un report aggiornato della Commissione Europea ci ricorda l’importanza di questi dati in termini assoluti:

Il fumo causa quasi 700.000 decessi ogni anno nell’UE e circa la metà di questi avviene in media con 14 anni di anticipo.

É invece di comune accettazione che la sigaretta elettronica sia un utile sistema per smettere di fumare. Si dice infatti che si sia rivelata più efficace della terapia sostitutiva della nicotina. 

Si sa però ancora poco su questi nuovi dispositivi e c’è quindi una comprensibile e crescente preoccupazione per i loro effetti sulla salute. 

I medici ci riferiscono infatti che molti pazienti li contattano per sapere se la sigaretta elettronica fa male o meno alla salute.

I dati in merito alle conseguenze della sigaretta elettronica sulla salute pubblica non sono confortanti.

L’American Consensus Study Report ha infatti affermato che:

  • oltre alla nicotina, la maggior parte dei prodotti delle sigarette elettroniche contiene ed emette sostanze potenzialmente tossiche.
  • Sembrano inoltre esservi incongruenze tra il contenuto effettivo e l’etichettatura degli ingredienti dei liquidi e le emissioni. 
  • A questo bisogna aggiungere l’assenza di siti di produzione certificati a livello internazionale e il controllo di qualità inadeguato sulla sicurezza.

Il parere finale dello SCHEER, il Comitato scientifico della Commissione europea che valuta i rischi sanitari emergenti delle sigarette elettroniche sulla salute pubblica evidenzia come siano stati riscontrati moderati elementi di prova dei rischi di danni irritativi locali alle vie respiratorie e un livello moderato, ma in crescita, di evidenze provenienti da dati umani che indicano che le sigarette elettroniche hanno effetti nocivi sulla salute, in particolare, ma non solo, sul sistema cardiovascolare.

Non è fuori pericolo neanche il fumatore passivo, dal momento che, allo stesso modo di quanto avviene con le sigarette classiche, l’esposizione passiva al vapore di sigaretta elettronica può avere altrettanti effetti nocivi sulla salute. 

Popolarità e diffusione della sigaretta elettronica 

I sistemi elettronici di somministrazione della nicotina (siano essi sigarette elettroniche e-cig o dispositivi che tostano il tabacco) hanno rapidamente guadagnato popolarità poiché si presumeva che fossero un’alternativa più sicura alla combustione del tabacco e, dal momento che offrono stimoli sensoriali e motori simili al fumo, hanno preso facilmente posto sul mercato.

L’abitudine ad aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta, per cui è stato coniato il neologismo “svapare”, fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno il fumatore, ma anche un’esperienza tattile, gustativa e olfattiva che richiama quella della sigaretta.

La mancanza di conoscenza scientifica e il grande investimento di marketing ne hanno permesso la fulminea diffusione e hanno portano oggi un numero sempre maggiore di giovani ad avvicinarsi a questo mondo.

Questo elemento diventa particolarmente preoccupante se si considera che i giovani sono più suscettibili alla dipendenza dalla nicotina rispetto agli adulti e che la nicotina ha effetti negativi sullo sviluppo cerebrale.

È stato inoltre riportato che gli adolescenti e i giovani adulti che fumano sigarette elettroniche hanno molte più probabilità di passare alle sigarette convenzionali rispetto a quelli che non hanno fumato sigarette elettroniche. 

Tra le principali vittime, vi sono anche donne in gravidanza, che ricorrono a questo stratagemma a causa della percezione che siano meno dannose delle sigarette tradizionali, e adulti che hanno intenzione di interrompere il vizio del fumo o di approdare ad un’alternativa ritenuta più sicura.

I prodotti che rendono la sigaretta elettronica pericolosa

É vero che vi sono studi che hanno confrontato l’aerosol delle sigarette elettroniche con il fumo di tabacco e sono stati trovati livelli più bassi di composti potenzialmente tossici, come formaldeide, acetaldeide, acroleina e toluene.

Ma vi sono purtroppo livelli considerevoli di potenziali agenti cancerogeni, inclusi i metalli tossici quali alluminio, cadmio, cromo, rame, piombo, magnesio, manganese, nichel e zinco. 

Inoltre la sigaretta elettronica fa male anche per la presenza di una serie di composti organici, inclusi carbonili (ad esempio, acroleina da glicerolo/glicerina) e composti potenzialmente dannosi come perline di silicato, stagno. In questi aerosol si trovano inoltre aromi e ossido di propilene (dal glicole propilenico) che non sono presenti nelle tradizionali sigarette di tabacco. 

Simile al fumo di tabacco, l’aerosol delle sigarette elettroniche include anche specie reattive dell’ossigeno (ROS) che causano stress ossidativo.

Tuttavia, dal momento che le ricerche sono piuttosto recenti e non hanno ancora definito un parere unanime in merito alla questione se la sigaretta elettronica fa male, l’utilizzo delle sigarette elettroniche non solo persiste, ma aumenta.. 

Gli effetti della sigaretta elettronica sull’apparato respiratorio

L’esposizione alla sigaretta elettronica produce una serie di stress e reazioni infiammatorie nelle aree del corpo in cui entra in prima linea di contatto: la bocca, le vie nasali, la trachea, il sistema bronchiale e i polmoni. 

L’esposizione al componente principale del liquido della sigaretta elettronica, il glicole propilenico, provoca irritazione e ostruzione delle vie aeree e un aumento della gravità della dispnea.

A seconda del livello di esposizione, è stato segnalato che i metalli presenti nei vapori elettronici possono indurre numerosi effetti avversi che includono:

  • mancanza di respiro
  • tosse e respiro sibilante
  • irritazioni bronchiali e polmonari
  • irritazione delle mucose degli occhi e del tratto respiratorio superiore
  • funzionalità polmonare compromessa, nonché tumori polmonari, nasali e paranasali.
  • È stato anche segnalato che l’uso della sigaretta elettronica fa male perché può indurre broncopneumopatia cronica ostruttiva. 

Ulteriori sintomi secondari ascrivibili al consumo di sigarette che tostano il tabacco comprendono: nausea, mal di testa, mal di stomaco, tosse, irritazione di bocca e gola, dolore al petto, aumento della pressione arteriosa, aumento dei battiti cardiaci.

Gli effetti orali della sigaretta elettronica 

La bocca non è al sicuro dai danni che le sigarette elettroniche comportano.

Indipendentemente dalla tipologia utilizzata, la sigaretta elettronica modula infatti il microbiota e aumenta l’abbondanza di patogeni orali

L’aerosol prodotto promuove l’infiammazione delle gengive e l’irritazione delle mucose e rende anche le cellule epiteliali suscettibili alle infezioni.

Le emissioni di aldeidi carboniliche attivano il sistema autoimmune, che provoca la rottura della matrice parodontale e la perdita ossea. 

Gli aerosol contenenti nicotina accelerano la differenziazione dei mioblasti orali, determinando un peggioramento dell’ambiente parodontale a causa della ritardata guarigione della ferita. 

La nicotina provoca lo sviluppo di disbiosi in bocca e infiammazione parodontale. 

Sebbene la sigaretta elettronica contenga livelli più bassi di nicotina, l’uso abituale potrebbe contribuire alla distruzione del microbiota orale.

La nicotina ha anche dimostrato di svolgere un ruolo nell’inibizione della migrazione, nelle alterazioni del citoscheletro e nel rimodellamento della matrice extracellulare nei fibroblasti gengivali umani, alterando la capacità di attacco degli stessi e inficiando sulla produzione di collagene e integrina.
Pertanto, sebbene le sigarette elettroniche contengano livelli più bassi di nicotina, l’uso abituale potrebbe contribuire al peggioramento della salute orale.

Insieme a questi fattori noti, altre potenziali sostanze chimiche che si trovano a livelli più elevati nelle sigarette elettroniche rispetto a quelle a tabacco combustibile potrebbero contribuire alla prevalenza della malattia parodontale.

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Ma allora, la sigaretta elettronica fa male?

Nonostante il miraggio di una valida alternativa al fumo di sigarette, che rappresenta oggi una delle principali cause di morte al mondo, le sigarette elettroniche non sembrano soddisfare requisiti tali per cui possano essere definite come prodotti non dannosi. 

Gli studi condotti sono piuttosto recenti ma sono numerosi gli affetti avversi che evidenziano dei danni, sia a livello sistemico che orale.

I dentisti dovrebbero sensibilizzare i propri pazienti e renderli coscienti dei rischi e delle conseguenze negative che derivano dall’abitudine al fumo al fine di ridurre e/o interrompere il consumo di sigarette, siano esse tradizionali o elettroniche.

I dati su questo tema sono in rapida evoluzione. Il nostro team di ricerca, che mappa e seleziona per Ciaodoc la nuova letteratura disponibile sui fattori predisponenti la malattia orale, si occupa costantemente di aggiornare le informazioni disponibili.

Sai per esempio che anche i disturbi alimentari possono avere un impatto sul rischio odontoiatrico?

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